Dopo diversi mesi di lavoro il direttore sportivo della squadra di futsal Pietro Gasperoni può dire di avere praticamente terminato l’allestimento della rosa per la stagione che sta per cominciare. Ecco le sue impressioni sui tanti cambiamenti di questi ultimi mesi.

Come nasce questo nuovo progetto della Virtus Futsal e quali sono gli obiettivi per la nuova stagione?

Il nuovo corso nasce dal desiderio di pensare in grande. A me personalmente non mi sono mai piaciute le mezze cose, il basta partecipare. Il progetto ha preso vita perché anche in chi collabora con me è sbocciata la voglia di voler crescere tutti insieme. Gli obiettivi sportivi sono quelli di centrare i playoff in entrambe le competizioni, gli obbiettivi da dirigente rendere la Virtus una squadra robusta, tosta e ambiziosa. Che faccia parlare di sé.

Sei soddisfatto della squadra che è stata costruita?

Si, sono soddisfatto. A mio parere sulla carta siamo secondi veramente a poche squadre. Ma la differenza la farà la loro voglia di essere un branco. Quando entrò nello spogliatoio non voglio avere la sensazione di entrare in quattro mura, voglio sentirmi di entrare in una tana di lupi. Saremo i più scarsi se faremo le “fighette”, saremo i più forti se saremo un branco di lupi pronti a sbranare. Questo conta.

Qual è il potenziale di questa squadra?

Per rispondere a questa domanda faccio un paragone un po’ particolare: io vedo le squadre di calcio come delle ragazze. C’è quella più carina, quella un po’ più bruttina e quella che cura meno il suo aspetto esteriore ma è comunque carina. Penso che la Virtus in questi ultimi anni abbia fatto parte di quest’ultima categoria, un po’ trasandata ma bella.

Che impressione ti ha fatto il nuovo allenatore?

Rimanendo in tema selvatico, lo vedo un ottimo capo branco. Ha personalità, conoscenza e lo vedo un gran motivatore. Secondo me c’è solo che da imparare da lui, e non parlo solo dei calciatori. Sento che anche io posso apprendere molto da Luca, dopo tutto ha lavorato per tanti anni a livelli superiori. Per noi averlo è solo che un onore.

Qual è l’aspetto che ti piace di più e quello che ti piace di meno del tuo compito di Direttore Sportivo?

Mi è stata data questa carica per la vasta conoscenza e molti legami di amicizia che ho con moltissimi giocatori anche di altre squadre. Di sicuro la cosa che mi piace di più è il parlare, contrattare, convincere che il mio prodotto è un bel prodotto. Quando sento che arrivo a prendere un giocatore, per me è motivo di orgoglio perché vuole dire che sono stato più bravo di altri miei pari livello delle altre squadre. L’aspetto peggiore è il dover cedere. La Virtus per me è una famiglia, fosse per me terrei tutti. Ci sono alcuni giocatori, che a dovergli dire “non farai più parte di noi” non è una cosa molto semplice da fare per me. Ma questo fa parte del gioco che mi piaccia o no. Di sicuro posso scegliere di essere corretto e rispettoso con tutti ed è quello che voglio fare. Per poter andare in giro a testa alta senza pensieri che mi cavano il sonno.